arti marziali

Krav Maga: ecco come si tiene in forma Elisabetta Canalis!

Elisabetta Canalis fa parte delle “toniche” e delle sportive vere. Di quelle che da un lato madre natura ha fatto la sua parte, ma dall’altro si allenano 3/4 volte alla settimana.

Scolpita dall’attività fisica, costante e determinata, Elisabetta si tiene in forma con il CrossFit, una delle discipline più di moda tra le star e che permette di ottenere la migliore forma fisica mixando esercizi aerobici, sollevamento pesi olimpionico e atletica; ma soprattutto esercita il Krav Maga, una tecnica di combattimento a corta distanza di origine israeliana nata in ambienti ebraici, il cui nome significa appunto “combattimento con contatto”.

A differenza di altre arti marziali, utilizza criteri militari, come l’efficacia e la rapidità con cui si arriva al risultato, e l’approccio offensivo.

Praticare così tanta attività fisica in sessioni molto intense, le permette di non seguire una vera e propria dieta, ma solo di controllare l’alimentazione, con una giusta alternanza tra i vari alimenti. Il suo segreto? Mangiare centrifugati naturali a colazione, riso e carne bianca durante i pasti.

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Perché dovremmo fare Krav Maga?

Il KRAV MAGA è un sistema di combattimento ravvicinato e autodifesa di origine israeliana. 

La parola Krav Maga , in ebraico moderno , significa letteralmente “combattimento con contatto/combattimento a corta distanza”.

Le abilità che si sviluppano attraverso la pratica del Krav Maga sono molteplici.

MADE IN ISRAELE — Terza opportunità: fare il possibile per sopravvivere. È una tecnica ideata dagli israeliani per difendersi, attraverso un’intelligente e immediata valutazione della pericolosità dell’aggressione e riuscendo a scegliere l’azione più efficace e rapida da utilizzare per salvaguardare la propria incolumità. Questo sistema di difesa, è abbastanza facile da assimilare, in quanto non vi è nulla di superfluo, ma solo pragmatismo, istintività, velocità di esecuzione delle azioni, fino all’eliminazione del problema. Tradotto significa: dileguarsi, o colpire e fuggire, oppure neutralizzare l’avversario. È solo da circa un decennio che il Krav Maga è divenuto una realtà di self defense anche per i semplici cittadini e non solo per le forze armate. Per questo motivo le diverse federazioni hanno scientificamente sviluppato metodi specifici adatti a ogni individuo, di qualsiasi corporatura, per cui donne, uomini e giovani, che vogliono potere autodifendersi in qualsiasi luogo e circostanza. A piedi, in auto, in ambienti chiusi o all’aperto.
IL CONTROLLO DELLO STRESS — Questo aspetto di preparazione emotiva occupa circa la metà del tempo dedicato all’allenamento. Dal momento che questa disciplina nasce nel tentativo di sopravvivere a una aggressione improvvisa in un luogo non protetto, vengono utilizzate tecniche particolari che mettono sotto stress il praticante, come ad esempio l’allenamento ad occhi chiusi. Gli allievi si adattano alle nuove situazioni attraverso l’improvvisazione, una caratteristica importante e unica di questa tecnica. Naturalmente, tutto ciò richiede di usare la mente tanto bene quanto il corpo e il Krav Maga sviluppa, attraverso l’addestramento, l’aspetto psicologico così come l’azione fisica.
NON CHIAMATELO ARTE MARZIALE — In effetti, non ha nulla a che vedere, sebbene, dalle arti marziali, in particolare dal Judo, Ju-Jitsue, Kung-fu, Karate e Thai Boxe, abbia attinto molto. La differenza sostanziale sta nel fatto che l’arte marziale normalmente predilige un’impostazione attendista, che lascia all’avversario la prima mossa, mentre il Krav Maga punta a una rapida neutralizzazione dell’aggressore prima che questi possa diventare una minaccia o, in alternativa, mira a trovare una via di fuga. Quindi, due modi di concepire ‘il corpo a corpo’ molto differenti. Tant’è che mentre le arti marziali sono sport a tutti gli effetti e quindi con tanto di competizioni, nel Krav Maga l’aspetto agonistico non esiste. Come non è previsto negli allenamenti l’uso di guantoni, caschi e paradenti. È contemplata solo la conchiglia para-genitali per gli uomini.
I PRINCIPI DEL KRAV MAGA — L’obiettivo primario è quello di riuscire a tornare a casa sani e salvi. Per questa ragione, il Krav Maga prepara un individuo a essere pronto a tutto ciò che è necessario fare per sopravvivere a un’aggressione. Molte delle tecniche insegnate (come i colpi mirati agli occhi o ai genitali) non sono assolutamente permesse negli altri sport quali, ad esempio, la boxe e l’MMA. Un approccio aggressivo e anticipatorio che in situazioni di vita quotidiana, e non bellica, può portare a complicazioni di natura penale. Tant’è che nell′ambito civile della difesa personale, la Federazione (FKMI) si avvale di istruttori esperti che insegnano a utilizzare determinati colpi solo in casi estremi di pericolo per la propria vita. Il secondo principio è la semplicità e l’immediatezza dell’esecuzione. In strada, non essendoci regole, non ci si può permettere scontri prolungati, mentre diviene necessaria una reazione precisa e veloce che riesca a annullare il pericolo imminente. Terzo principio: essere in grado di reagire da posizioni di svantaggio, come ad esempio, contro un aggressore più forte o armato. L’efficacia delle tecniche non è fondata sulla forza fisica, sulla stazza o sulla capacità atletica del praticante, ma sull’economia di movimento e l’esplosività del contrattacco diretto contro punti sensibili del corpo umano. Quarto principio: nel Talmud, il testo classico dell’ebraismo, c’è scritto: “Se hai preso troppo, non hai preso nulla, se hai preso poco, hai preso!” In pratica, non sopravvalutate le vostre abilità, fate il minimo indispensabile per portare a casa la pelle. Viceversa potete rischiare moltissimo.
LE TECNICHE — Come abbiamo già detto, le tecniche proposte durante le lezioni devono poter essere applicate in situazioni di self defense il più reali possibili, perciò, di volta in volta, gli istruttori creano delle circostanze ad hoc, cui l’allievo coinvolto è costretto a reagire. Per questo i partecipanti ai corsi devono imparare a neutralizzare un attacco, colpendo molto rapidamente i punti più vulnerabili del corpo umano, come nuca, tempie, occhi, gola, ginocchia, genitali. Come? Colpi sia a mano aperta sia chiusa, calci e ginocchiate tipici della Thai Boxe, difesa da attacchi con bastoni, coltelli e armi da fuoco, mosse che possano evitare soffocamenti e prese di vario tipo, ma anche tecniche psicologiche utili a fare per dissuadere l’aggressore.
LA LEZIONE TIPO — Le lezioni si svolgono, per i principianti, una volta a settimana per due ore, mentre per i gradi più avanzati si richiede una frequenza maggiore, almeno tre giorni settimanali. Poiché la forma fisica è essenziale, l’allenamento comprende un certo numero di esercitazioni di resistenza cardiovascolare, così come l’allungamento per aumentare la flessibilità e la forza esplosiva. Ovviamente si punta moltissimo sulla velocità, resistenza, reattività e precisione. La prima fase è di riscaldamento e stretching per sciogliere muscoli e articolazioni, quindi si passa al potenziamento muscolare, specie di addominali, spalle, pettorali e gambe. Nella parte centrale della lezione ci si esercita sia sulle tecniche di combattimento da strada, sia sulle tipiche tecniche del Krav Maga. Il tutto viene quindi provato in circuito: un allievo si mette al centro di un cerchio formato da tutti gli altri compagni che, a turno, attaccheranno a piacimento e in velocità.

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La Salsa, il ballo latino più amato !

La salsa è il ballo latino più amato degli ultimi anni, un ballo di coppia (ma non solo) che nasce dal genere musicale stesso, che ha movimenti ben precisi e diverse regole con diversi stili di diversa provenienza.

La salsa cubana, la salsa portoricana, la salsa venezuelana. Da quest’ultime nascono altre categorie come il New York style, mambo on two, Los Angeles etc nate, come suggerisce il nome stesso, negli Stati Uniti. Vediamo perché la salsa è divenuta così popolare nel mondo.

Intanto rappresenta il concetto di sincretismo ovvero la fusione tra diverse culture, principalmente la cultura europea ed africana, fino a coinvolgere altre culture popolari dei paesi in cui prese forma, principalmente a Cuba e a Porto Rico. La potenza della musica e la vitalità rappresentata dalle percussioni africane si mescolano al ritmo della clave, strumento importato dai spagnoli.

Il termine salsa infatti lo possiamo ricollegare alla parola di origine spagnola che indica proprio il mix di ingredienti, speziati e saporiti che danno vita a qualcosa di unico. Nella salsa la sintonia tra i ballerini è fondamentale, perché nella coppia è l’uomo che dà il comando, ma non nel senso negativo, perché ha il compito di esaltare la sua donna, di proteggerla e farla sentire unica; la donna a sua volta lo segue, interpreta la sua volontà e lo seduce costantemente con la sua sensualità. In tutto ciò non bisogna mai esagerare e soprattutto non bisogna trascurare il concetto di cultura che risiede dietro questo ballo.

Il riscaldamento è molto importante specialmente prima delle gare, è richiesta infatti allenamento aerobico ed è è necessario avere “fiato”. Molto importante è la cura dell’aspetto fisico e la cura dei dettagli, per ciò che riguarda il viso, i capelli e la pelle. Ogni particolare diventa necessario da curare e da non sottovalutare. Durante le competizioni infatti non possiamo non notare la fisicità dei ballerini, corpi perfetti e curati, vestiti e abiti aderenti e impreziositi da dettagli scintillanti, acconciature e trucco perfetti.

Il bello di questo ballo, però, è che esistono anche corsi amatoriali, per chi si mette in gioco a qualsiasi età, molti riscoprono una seconda giovinezza grazie a questa disciplina. Logicamente se si inizia ad un’età compresa tra 5 e i 10 anni si hanno più chance di carriera, ma se lo scopo non è quello competitivo ma di socializzazione l’età è del tutto ininfluente.

Gli stili fondamentali della salsa sono: la salsa cubana o Casino, che rappresenta lo stile d’origine, il capostipite della salsa, che viene ballato a Cuba, a Miami ed in Nicaragua e popolarissimo in Europa. La salsa cubana è quella più popolare ed è ricca di connotazioni culturali e religiose. Pochi sanno infatti che spesso nella salsa vi sono passi afro-cubani, strettamente correlati alle religioni e credenze africane importate dagli schiavi neri durante la tratta degli schiavi nella colonizzazione europea. Molto spesso è la musica stessa a suggerire richiami religiosi, in quel momento i ballerini introducono movimenti associati a diverse divinità o più precisamente chiamati “Orishas”. Ai balli di origine africana si uniscono la rumba ed il son. Il son è un ballo elegante, che diede origine alla salsa e nacque precisamente a Santiago de Cuba. La rumba, invece, è un genere con una forte connotazione sessuale. Si basa sul corteggiamento e sulla simulazione dell’atto amoroso. Agli inizi, infatti, questo ballo fu censurato e veniva ballato solo nelle periferie. Negli anni trenta diventa popolare anche in Italia specialmente al sud.

Invece nella salsa Portoricana le figure si svolgono quasi sempre in linea e ci sono molti giri soprattutto per la donna. Viene ballata sul due e sul sei, ma anche sull’uno e sul cinque. Salsa Los Angeles Style presenta una struttura ricca di figure simili alla portoricana, ma vi sono molte più acrobazie ed effetti speciali, il Miami style che ricorda fortemente lo stile cubano originario ma diversificato dagli immigrati cubani in florida. Il New York Style stile sviluppatosi a New York che associa la salsa al mambo.

Oggigiorno possiamo vedere tantissimi team di ballerini che si esibiscono in competizioni, gare o nei locali, in veri e propri tour. L’evoluzione della salsa e la contaminazione con altri stili l’hanno resa una vera e propria disciplina da poter ballare non solo in coppia ma anche come solisti, in gruppi maschili o femminili, che esibiscono in veri e propri show ricchi di energia e vitalità, dove l’allenamento fisico è necessario quotidianamente e richiede più ore. Per questo i corpi della ballerine sono spesso tonici ed esili. Per non parlare del benessere psichico, è dimostrato che i balli latino americani aiutano ad eliminare lo stress quotidiano. Ballare salsa è un vero antidoto alla depressione, aumenta l’autostima, favorisce la socializzazione, in più si balla in moltissimi locali, per cui non è una disciplina fine a se stessa, spesso dopo i corsi ci si mette subito alla prova in pista!

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TRX, l’allenamento delle star

TRX, di sicuro tutti ne avete sentito parlare. O perché lo praticano star e top model o perché è allenamento più di moda da fare in palestra.

Ma cos’è esattamente?

Il TRX, Total Resistance eXercise, è il workout che spopola nelle palestre di tutto il mondo con oltre 3 milioni di addicted. Si utilizzano due cavi ai piedi o mani per sospendere parzialmente il corpo e sfruttare il proprio peso corporeo come resistenza. Questi cavi possono essere installati ovunque: in palestra, a casa o anche al tronco di un albero!

Quali sono i benefici?

Forza, equilibrio, flessibilità e stabilità. Il tutto sfruttando solo la gravità del proprio peso corporeo.

Il TRX è adatto a tutti, un trainer professionista si può allenare a fianco di una signora anziana, cambia solo la difficoltà del workout. Inoltre, non ci si annoia mai perché ci sono infinite combinazioni di esercizio e in ogni classe si fa sempre qualcosa di nuovo.

ll workout ideale?

Il workout ideale è composto da 12 esercizi da fare in 30/40 minuti di attività,  dalle due alle tre volte alla settimana.

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Bambini e Arti Marziali: binomio perfetto!

760171d0131edea1792811757d34fdb6Le arti marziali aiutano il corpo a svilupparsi in maniera equilibrata, non sollecitano troppo la schiena ma la rendono flessibile, rinforzano la muscolatura e le articolazioni. Il corpo si muove in maniera armonica, non stressando solo una parte specifica come avviene in molti altri sport. Tuttavia sono i risvolti non-visibili ad occhio nudo che spesso rendono entusiasti i genitori.

Le arti marziali infatti sono molto consigliate a bambini con scarse capacità di concentrazione o autocontrollo. Per eccellere in queste discipline infatti occorre molto rigore, molta autodisciplina. Insegnano a prendere decisioni veloci (per parare i colpi) ma considerando le conseguenze e soprattutto tenendo in considerazione l’altro, l’avversario, a cui non si vuole far male. L’autocontrollodiventa quindi una peculiarità di molti bambini che praticano arti marziali per anni, ma anche la precisione, perché non si vuole far male all’altro, ma neanche a sé stessi.